Realizzato nel 1957, questo grande film d’avventura narra la battaglia, che si sviluppa nell’arco di due giorni, tra un cacciatorpediniere americano un sottomarino tedesco, in Oceano Atlantico, durante il secondo conflitto mondiale.
Robert Mitchum e Curt Jurgens, due giganti di Hollywood, sono i carismatici comandanti delle due unità, che si fronteggiano in un duello di bravura e di ingegno.
Non c’è odio tra i due uomini, ed anzi durante la vicenda cresce un sentimento di ammirazione e di stima reciproco, ma la dura legge della guerra li ha posti nella ineluttabile condizione di dover fare ogni cosa per distruggere l’altro.
È sorprendente osservare come i due agiscano applicando, con i rispettivi equipaggi, i principi fondamentali della leadership che rendono efficace l’azione di ogni capo, indipendentemente dal contesto in cui opera: informano della strategia che intendono seguire, mostrano fiducia nelle capacità dei loro uomini, pretendono il massimo da ognuno, rassicurano sull’esito finale della battaglia, infondono fiducia e coraggio nei momenti di tensione e di paura, trasmettono visioni motivanti, si impegnano personalmente più di ogni altro membro dell’equipaggio, lodano l’impegno e i risultati, biasimano i comportamenti che mettono a repentaglio la sicurezza del gruppo e il conseguimento del risultato. Sono dotati di una grande integrità e generosità.
Non vi diciamo come il film si conclude, ma vi anticipiamo che ognuno dei due comandanti sarà per i suoi uomini un esempio di integrità, di valore e di altruismo nel momento dell’epilogo.
Poco importa che comportamenti simili, nelle guerre passate e presenti, siano così rari da sembrare inverosimili. Ci piace credere che siano comunque possibili. Ancor più ci piace pensare che possano caratterizzare i pensieri di chi riveste, in ogni contesto, responsabilità nella guida delle persone.