“Il saggio dedica pensosa attenzione a nove cose:
nel guardare ha cura di veder chiaro,
nell’ascoltare di intendere,
nell’espressione di essere gentile,
nel tratto di essere rispettoso,
nelle parole di essere leale,
negli affari di essere reverentemente cauto,
nel dubbio di interrogare,
nell’ira pensa alle sofferenze che ne conseguono,
nel vedere il profitto pensa alla giustizia”. “Non affliggetevi di non avere un incarico:
preoccupatevi piuttosto di ciò per cui si è costituiti negli incarichi.
Non rattristatevi di non essere conosciuti:
cercate piuttosto di rendervi meritevoli d’essere conosciuti”
Confucio disse a Yen Yuang:
“Agire quando si è utilizzati negli incarichi, ritirarsi quando si è messi in disparte:
solo io e tu abbiamo questa capacità”.
Tzu-lu domandò:
“Maestro, se tu comandassi tre armate, chi vorresti al tuo fianco?”
“Uno che affronta le tigri a mani nude” rispose Confucio “che attraversa i fiumi a guado,
che va incontro alla morte senza rimpianti, io non lo vorrei.
Dovrebbe essere, invece, un uomo prudente nei momenti critici, che ami preparare i suoi piani e poi attuarli”.
Da “I Dialoghi ” Confucio