Che cosa è il potere? O, meglio, a quale idea di potere siamo abituati? Potere come prestigio e come possibilità di disporre (delle cose e delle persone) o potere per vivere e aiutare a vivere meglio?
James Hillman, filosofo e psicanalista, analizza in questo libro le varie forme che assume il potere nella società e nella nostra vita per portare alla luce le sue manifestazioni, consapevoli o inconsce.
Oggi l’economia e la tecnica detengono il potere assoluto e gli elementi sui quali esso si sostiene (il commercio, il prodotto, la proprietà, il valore, il denaro, il profitto) pongono esigenze, dettano ritmi, guidano i nostri pensieri.
Gli stessi elementi si strutturano e prendono corpo in una”fenomenologia del potere” che mette in azione il prestigio, l’esibizionismo, l’ambizione, l’ascendente, il veto, il carisma….
Ma secondo Hillman esiste un’altra e diversa possibilità di “avere potere” e di utilizzarlo.
Esiste una prospettiva, nel mondo del lavoro, degli affari, dell’economia, che può trasformare il potere da chiave di autoaffermazione in possibilità di apprendimento, di relazione, di crescita armonica, servizio, manutenzione e desiderio di accostarsi alla perfezione. Esiste il potere di ridare equilibrio alle scelte, di esprimere giustizia nei confronti delle persone e delle cose, di promuovere la bellezza, di diffondere amore, di persuadere senza doversi imporre, di esprimere carisma senza necessariamente essere o diventare famosi, di acquisire prestigio senza inganno e mistificazione, di guidare senza intimorire (e rinunciando al sottile piacere che l’incutere timore ci dà).
Poiché esistono molti modi per esercitare il potere, Hillman parla di “poteri”, al plurale. E quello che, nelle ultime pagine del libro, dichiara essere il più importante di tutti è il potere delle idee.
“La stessa cosa vale per il profitto – continua Hillman. Basta trasformare la “o” di profitto in una “i”, il profitto non soltanto per i soci e gli azionisti. Il monoteismo del profitto può essere allentato in modo da dare spazio ad altre forme di proficuità: proficuo per la continuità a lungo termine della vita e delle generazioni future, proficuo per il piacere e per la bellezza del bene comune, proficuo per lo spirito”. E’ l’idea stessa del profitto che deve essere pluralizzata”.
Un libro, questo, che non si legge d’un fiato, ma che esige riflessioni, disponibilità a pensare, ad approfondire, a rivedere paradigmi consolidati. Per chi vuole, un serio esame di coscienza.
Libro consigliato per la formazione aziendale