Ancora risate; ancora cinema scoppiettante, esportabile e originale; ancora Francia. Incassati oltre 25 milioni di dollari sul suolo nazionale, lesilarante Cena tra amici arriva finalmente anche nelle sale italiane grazie alla Eagle Pictures. Tratto da una piece teatrale di enorme successo, e diretto dagli stessi autori dellapplaudito spettacolo, Le Prénom, questo il titolo originale, conferma sempre più lo stato quasi paradisiaco che il Cinema dOltralpe sta vivendo da 3 anni a questa parte.
Successi strabilianti tanto in casa quanto allestero (Benvenuti al Sud e Quasi Amici su tutti), incassi impensabili per i nostri confini, e soprattutto una ritrovata qualità che demolisce qualsiasi altra cinematografia di stampo europeo. Con Cena tra Amici la commedia francese tocca vette elevatissime, grazie ad una sceneggiatura che trasuda ritmo, colpi di scena, dialoghi sferzanti e soprattutto risate.
Ambientato quasi interamente in un solo appartamento, come lo splendido Carnage di Roman Polanski, il film di Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte non lascia scampo allo spettatore, letteralmente bombardato di battute per 109 esilaranti minuti. Se nellappartamento del regista polacco si scontravano due coppie di perfetti sconosciuti, costrette a condividere per ore ed ore pochi metri per colpa dei rissosi figli, con la Cena francese assistiamo ad unevoluzione dei rapporti famigliari tra parenti ed amici, letteralmente sul piede di guerra per un
banale nome.
Ci troviamo in una confortevole casa in un elegante quartiere di Parigi. Cè una cena in programma, tra amici e parenti. La serata procede tranquilla, tra bicchieri di vino rosso e risate, fino a quando una banale domanda darà linizio ad un catena di conseguenze inimmaginabili. Uno dei presenti, Vincent, sarà infatti presto padre. Scoperto il sesso del nascituro, i compagni di cena muoiono dalla voglia di conoscere il nome del bimbo. Che viene svelato. Tra lo stupore e lincredulità generale, creando uno tsunami di reazioni
Una domanda. Una ridicola domanda per scoperchiare la Francia di oggi, le differenze politiche che ancora la contraddistinguono, le condizioni sociali, le credenze popolari, e soprattutto il rapporto intimo tra amici, spesso meschino, velato da menzogne, condito da gratuite cattiverie, farcito dallinvidia e mascherata da ridicole ed evidenti smorfie di totale indifferenza.
Travolto i teatri del Paese con oltre 250 repliche da tutto esaurito, Alexandre de La Patellière e Matthieu Delaporte hanno preso la loro scoppiettante piece teatrale per farla diventare cinema, riuscendo magnificamente nellintento. Confermato quasi in toto il cast teatrale, con Charles Berling unica new entry nel film, Cena tra Amici prende due mondi, quello radical chic, taccagno, fastidiosamente intellettuale e bohemien della sinistra transalpina, e quello sfacciatamente ricco, elegante, altezzoso, tendenzialmente ignorante e privo di riferimenti storico-culturali della destra, facendoli scontrare attorno ad un tavolo, per colpa di un banale nome di un neonato.
Qui, in questa goccia che farà traboccare un vero e proprio oceano, sta il colpo di genio dei due autori, riusciti nellimpresa di rendere frizzante, dinamico e quasi travolgente un testo teatrale, in parte riscritto e straordinariamente riadattato per il grande schermo. Grazie ad una regia condita da un montaggio frenetico, che segue quasi ossessivamente le mitragliate di dialoghi che i sei presenti alla cena si scambiano per 100 minuti, e al mirabolante cast, i due registi