Cerca
Cerca
Close this search box.

Insegnare ai collaboratori a diventare maestri di se stessi


Se vuoi che un uomo sia dalla tua parte, non farlo mai sentire dipendente da te.
Fagli sentire che, in qualche modo,
sei tu che dipendi da lui.
Gorge C. MarshallIl professor Mercato racconta del grande virtuoso Jascha Heifetz e sull’impossibile concerto per violino di Cajkovskij.
Il maestro di Heifetz era il grande violinista tedesco Leopold Auer. Una volta Mercato disse: “Auer stesso non era in grado di suonare il concerto per violino di Cajkovskij alla velocità richiesta dalla partitura. Non era mai stato eseguito a quella velocità prima di Heifetz”.
Egli fu il primo a interpretarlo alla velocità giusta! Ma se Auer, che era il suo maestro, non riusciva a eseguirlo a quella velocità, come poteva Heifetz esserne capace?
Alcuni potrebbero rispondere: “Bè, semplicemente perché era un grande talento”.
Questa, però, non era la spiegazione che dette Mercato.
Egli disse: “Scott, se Auer si fosse limitato a insegnare ad Heifetz a suonare come lui, questi non avrebbe mai eseguito il concerto di Cajkovskij alla velocità giusta. Ma Auer non fece così, egli gli insegnò come insegnare a se stesso a suonare lo strumento. Ecco come imparò a diventare migliore del suo maestro”.
Questa è una differenza molto importante ed è questo il vero motivo per cui Auer era un maestro straordinario.
Il tuo obiettivo è insegnare come faceva Auer, per cui non devi assolutamente temere che i tuoi allievi diventino migliori di te, perché è così che fanno i grandi coach e leader.
Non ci insegnano come avere una splendida carriera, ci insegnano come insegnare a noi stessi ad avere una splendida carriera.

Steve Chandler e Scott Richardson
da “100 regole per motivare gli altri”

// Cerca
// Articoli recenti
// Categorie