Le cose da non fare per un conflitto costruttivo.
Non seppellite il problema o il dolore che esso vi procura.
Non crediate che la soluzione al conflitto sia evitarlo oppure negarlo. Così facendo, la ferita crescerà come un’infezione trascurata e creerà attriti ancora maggiori in futuro.
Non permettete che una discussione degeneri in un attacco al carattere dell’altro.
Restate concentrati sul problema. Non diluite il litigio criticando la personalità o i punti deboli dell’interlocutore.
Non usate insulti, battute sarcastiche o osservazioni aggressive. Evitate le generalizzazioni e le esagerazioni. Quando utilizzate uno di questi strumenti, spostate il fulcro della lite, spingendo l’altra persona a difendersi o a giustificarsi e distogliendo la sua attenzione dal vero problema.
Non affrontate il conflitto con condiscendenza o con un atteggiamento da sapientoni.
Per conseguire il miglior risultato possibile, accostatevi al diverbio con l’umiltà di un individuo con i suoi problemi e i suoi punti deboli. Sarà difficile soprattutto per i superiori, i coniugi e i genitori, ma è indispensabile trattare l’altro con lo stesso rispetto che desiderate e pretendete per voi stessi.
Non permettete che l’alterco si estenda ad altre questioni.
Resistete alla tentazione di toccare altri argomenti e restate concentrati sull’elemento scatenante del battibecco.
Non usate mai ultimatum e minacce.
Questi strumenti mettono alle strette l’interlocutore, suscitando talvolta un contrattacco distruttivo. Distolgono anche l’attenzione dal problema principale, ponendo l’ultimatum o la minaccia al centro della discussione.
Non utilizzate un linguaggio del corpo irriverente o una comunicazione non verbale umiliante.
Alzate gli occhi al cielo, scuotere la testa, darvi una pacca sulla fronte o ridicolizzare l’altro con un “buuuuhh” è insieme maleducato e avvilente.
Non interrompete.
Lasciate che il vostro interlocutore dica ciò che vuole dire, permettendogli di esporre il suo pensiero fino alla fine. Ascoltatelo, annuendo per segnalargli la vostra attenzione. Siate pazienti e tenete a freno la lingua: dimostrerete di stimare l’altro, e avendo ascoltato con serietà i suoi problemi lo renderete molto più ricettivo alle vostre osservazioni e riflessioni.
Non alzate la voce.
Ricordate che le parole gentili placano la rabbia e quelle aspre la infiammano. Mantenete un tono rispettoso.
Non allontanatevi, non voltatevi e non riagganciate mail il telefono durante un litigio.
Ricordate, il modo più efficace per indurre l’altra persona ad ascoltarvi e dimostrarle rispetto e considerazione durante la comunicazione. Allontanandovi, voltandole le spalle o riappendendo il ricevitore dimostrerete l’opposto. E’ opportuno interrompere la discussione solo quando l’altro comincia a essere offensivo sul piano emotivo o verbale.
Le cose da fare per un conflitto costruttivo.
Concedetevi una pausa per riprendere il controllo emotivo.
Aspettate di essere calmi prima di affrontare un diverbio.
Preparatevi in anticipo.
Anziché agire d’istinto, domandatevi quale obiettivo volete raggiungere tramite lo scambio di vedute. Volete risolvere un problema? Mettere fine a uno schema comportamentale, oppure sostituire un atteggiamento distruttivo con uno più costruttivo? Volete correggere, incoraggiare o punire? Dovete desiderare che l’alterco produca un risultato ben preciso, non aggravare una situazione già critica. Se avete abbastanza tempo, scrivete il vostro obiettivo e stabilite come avviare la discussione nel modo meno aggressivo possibile.
Se la vostra intenzione è fare delle critiche, adottate il metodo del sandwich.
Offrite una fetta di critica tra due fette di elogio. Iniziate accennando a una caratteristica positiva della persona, esponete la critica, poi concludete con altre lodi.
Utilizzate il maggior numero possibile di affermazioni positive e incoraggianti riguardo al problema che desiderate affrontare o risolvere.
Il vostro scopo non è demolire l’altra persona, bensì sollevare e superare una questione in maniera costruttiva. Aggiungendo elogi e incoraggiamenti alle vostre argomentazioni, comunicherete all’interlocutore che intendete aiutarlo, non ferirlo. Lo indurrete così ad ascoltare, comprendere e reagire in modo positivo.
Siate disposti a proporre e ad accettare una soluzione graduale del problema.
In altre parole, non pretendete che la questione si risolva subito. Mostratevi disponibili a lavorarci con l’altra persona, ricordando che il tempo è spesso l’ingrediente più importante per un cambiamento duraturo.
Chiedete consiglio su ciò che potete fare per superare l’ostacolo.
Oltre a dimostrare umiltà, questo atteggiamento indica l’intenzione sincera di assumervi la responsabilità di eventuali azioni che possano aver contribuito al problema. Segnala anche che volete affrontare la questione come una squadra anziché come avversari.
Se l’altro vi attacca, non ricambiate.
Invece, esortatelo a dirvi tutto. Domandategli: “Che cos’altro ho fatto per offenderti?” spiegandogli che anche voi avete dei difetti da smussare. Così manifesterete il reale desiderio di conseguire il miglior esito possibile.
Se potete, rassicurate l’altro riguardo alla vostra lealtà incrollabile nei suoi confronti e alla vostra intenzione di consolidare e approfondire il rapporto.
Comunicategli che il vostro interessamento verso lui e verso la relazione è il motivo per cui volete risolvere il conflitto o il problema.
Steven K. Scott
da “L’uomo più ricco di tutti i tempi”