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“Apollo 13” di Ron Howard



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E’ passato meno di un anno da quando il primo uomo è andato sulla Luna, ma l’interesse del pubblico americano risale a molto tempo prima.

Apollo 13 era considerata solo un’altra missione di “routine”, finché la parole “Houston, abbiamo un problema” hanno squarciato l’immenso vuoto dello spazio. Ron Howard dirige Tomo Hanks, vincitore dell’Oscar con “Philadelphia” e “Forrest Gump”, Kevin Bacon, Bill Paxton, Gary Sinise, Ed Harris e Kathleen Quinlan in questo avvincente film d’azione prodotto dalla Imagine Entertainment.

Abbandonati a 205.000 miglia dalla Terra, in una navicella in avaria, gli astronauti Jim Lowel, Fred Haise e Jack Swigert combattono una battaglia disperata per sopravvivere. Nel frattempo, dalla stazione di controllo, il direttore di volo e un eroico ed efficientissimo staff di terra lottano contro il tempo e contro le avversità per riportarli a casa. Quanto di meglio si possa immaginare in materia di comportamenti utili a risolvere insieme una situazione di emergenza, qui viene espresso. Non manca il conflitto, che nasce subito dopo l’incidente per la presunta responsabilità di uno degli astronauti; non mancano neppure parole aspre e dure recriminazioni, ma il gruppo si rende conto ben presto che indulgere nell’attribuirsi reciprocamente delle colpe non solo non risolverà in alcun modo la situazione, ma potrà solo peggiorarla.

Gli astronauti ritrovano dunque rapidamente la coesione necessaria, si organizzano per risolvere il problema e, quel che più conta, ritrovano i sentimenti di stima reciproca indispensabili per fidarsi l’uno dell’altro. Durante gli inevitabili momenti di scoraggiamento, il leader del gruppo sa mostrare e infondere sicurezza, mantiene un elevatissimo standard di autocontrollo e rimane assolutamente lucido nel dare disposizioni e delegare compiti. Anche lo staff di terra fa la sua parte: insieme al nutrito gruppo di ingegneri e addetti ai controlli, un astronauta che è rimasto a terra per un sospetto (rivelatosi poi infondato) di morbillo, si mette all’opera, simula un’infinità di volte le stesse operazioni, elabora instancabilmente possibili procedure fino a trovare quella praticabile. Il film è un inno al coraggio, ma anche alla qualità dell’organizzazione, della preparazione e del lavoro di gruppo.

Vedendo questo film, non può non venire in mente che molte aziende si garantirebbero prosperità e successo perenni se le persone che vi lavorano applicassero anche solo una minima parte dei comportamenti dei protagonisti. Nello stesso tempo, è facile intuire le ragioni del fallimento di molte iniziative: invidie, individualismi, gratuite rivalità, improvvisazione, disorganizzazione, mancanza di fiducia e carente comunicazione. Degli americani si dice che scrivono un manuale ed elaborano una procedura se solo si tratta di svitare una vite. Si dice anche che la loro forza è il gruppo e che perciò non sanno esprimere creatività individuale. Può darsi che la prima osservazione sia in parte fondata, anche se ci si potrebbe domandare dove stia il problema, ma non è vero che il gruppo mortifica la creatività individuale. Al contrario, può esaltarla e renderla più efficace. Apollo 13 è un’avventura mozzafiato, una storia di coraggio, fiducia e abilità che è ancora più eccezionale perché è vera.

E’ un film che andrebbe visto, come lezione di vita e di lavoro, nelle aziende e nelle scuole.

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