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Gli eterni dubbiosi non scelgono perchè vogliono tutto


Diffidate delle persone che prendono un impegno e poi hanno incertezze, di coloro che accettano un compito con riserva. Di quelli che, ogni volta che devono decidere, esigono qualche precisazione, domandano qualcosa.

Che pongono sempre condizioni e, non appena una delle condizioni da loro posta è stata soddisfatta, ecco che avanzano un altro dubbio, un’altra perplessità. Diffidate di coloro che vi tengono sempre in sospeso con un «se» e con un «ma», per cui dovete ogni volta negoziare, e comunque su cui non siete mai sicuri di poter contare nei momenti di crisi, di pericolo, perché non solo vi lasciano soli, ma aggravano la situazione creando dubbi e panico negli altri. Molto spesso questo tipo di persone ci mettono in crisi perché motivano la loro incertezza, i loro dubbi con gravi ragioni morali. Esse ci appaiono sinceramente incerte su fare o non fare quanto abbiamo loro proposto perché non sanno se è giusto o ingiusto.

Tutti noi, nel corso della vita, ci troviamo qualche volta lacerati dal dilemma. Avviene quando siamo innamorati e dobbiamo decidere se lasciare la persona cui siamo legati o rinunciare al nostro amore. Oppure quando riceviamo una offerta molto vantaggiosa economicamente ma che ci impedirà di seguire la nostra vocazione. O quando dobbiamo scegliere fra un’attività disonesta e la miseria. La personalità profondamente morale è lacerata dal dilemma, si tormenta. Però, proprio perché ha un forte senso del dovere, a un certo punto sceglie. Non scarica i suoi dubbi sugli altri in un eterno saliscendi di «voglio, non voglio». Sceglie, e paga il prezzo che deve pagare.
Il comportamento della personalità dubbiosa invece è molto diverso. Non sceglie, scarica il suo problema sugli altri, fa nuove richieste e, se le accolgono, trova nuovi dubbi, nuovi motivi d’incertezza. La verità è che non sceglie perché non le conviene scegliere. Perché, facendo pendere la bilancia ora da una parte, ora dall’altra, tutti cercano di tenersela buona, la trattano bene, le fanno concessioni, alla fine le danno sempre quello che vuole.

Gli eterni dubbiosi appartengono solo a due categorie. La prima è formata da coloro che usano il dubbio, la riserva, come strumento di ricatto. Sanno che gli altri hanno bisogno di loro e, invece di dare loro lealmente il proprio appoggio, minacciano sempre di ritirarlo per ottenere qualcosa di più. Come l’amante di un uomo ricco e pazzamente innamorato da cui, per concedergli i propri favori, pretende ogni volta un regalo. Ci sono donne che con questo metodo si sono arricchite e politici che hanno ottenuto infiniti posti, cariche e prebende. Il secondo tipo di dubbioso invece tiene i piedi in due scarpe. Come una donna che ha due amanti: uno ricco e brutto, l’altro bello ma povero. Lei è incerta perché non vuol perdere né l’uno, né l’altro, li vuole tutti e due, e trova scuse di ogni tipo per non fare una scelta definitiva. I suoi dubbi, le sue reticenze non sono morali, le servono soltanto per tirare in lungo il più possibile, con il massimo vantaggio. Io penso che ci sia una regola generale: la persona sempre incerta, quella che si fa sempre pregare, che vi dà l’impressione di non sapere mai che cosa vuole, in realtà vuole tutto.

Francesco Alberoni

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